Autolesionismo: Cosa è?

Autolesionismo: Cosa è?

A cura del dott. Giuseppe Martorana

“Self injurious behavior”, ovvero comportamento di autoferimento, è il termine utilizzato negli USA per riferirsi ad un fenomeno che si è molto esteso negli ultimi anni nel mondo occidentale, tanto da condurre alcuni studiosi ad ipotizzare “l’avvento dell’età dell’automutilazione”(Favazza, 1989).

 

L’autolesionismo ricevette la prima volta l’attenzione scientifica nel 1938, quando Karl Menninger, uno psichiatra, pubblicò i suoi studi nel libro intitolato “Man Against Himself” (L’uomo contro se stesso). Menninger sosteneva che il gesto automutilante aveva un significato individuale e simbolico, opponendosi così a chi sosteneva che fosse solo un tentativo di suicidio mancato.

Per Menninger l’automutilazione rappresenta un tentativo di autoguarirsi, infatti, basandosi sui concetti freudiani di impulso di vita e di morte, sostiene che l’autoferimento è un “suicidio focale”, dove gli impulsi di morte vengono dirottati su di un’area corporea raffigurante l’intera persona, come in una sorta di compromesso tra impulsi vitali e distruttivi, ove la ferita rappresenta il prezzo del sacrificio di una parte del corpo per il bene dell’intera persona; è in questo senso che Menninger scrisse : « l’automutilazione rappresenta una vittoria, talvolta conseguita a caro prezzo, dell’istinto di vita sull’istinto di morte». 

Uno dei principali motivi per cui il SIB ha riscontrato molte difficoltà nel presentarsi all’attenzione scientifica è stato l’incapacità, in campo clinico e di ricerca, di accordarsi su di un termine, ed una definizione che identificassero, in modo univoco, tale comportamento (J. J. Muhelenkamp, 2005).

Una definizione autorevole del self-injurious behavior (SIB – comportamento di autoferimento) ci giunge da due studiosi, Favazza & Rosenthal (1993) che lo definiscono come : «azione, ripetuta, a bassa letalità che altera o danneggia il tessuto corporeo (tagli, bruciature, abrasioni), senza alcun intento suicida cosciente» ; tale gesto viene inflitto a se stessi, da se stessi, con l’intenzione di aiutarsi e non di uccidersi, proprio perché paradossalmente, sembra che il danno sia fatto al corpo nel tentativo di preservare l’integrità della mente (Sutton, J., Martinson, D., 2003).

Una caratteristica che contraddistingue il SIB è il pensiero costante di ferirsi fisicamente, che sebbene privo di un intento suicida cosciente, si risolve quasi sempre in un danno al tessuto corporeo (Favazza & Rosenthal, 1993; Simeon & Favazza, 2001).

Le numerose ricerche, in gran parte americane ed inglesi, mettono in evidenza come il self-injury sia un fenomeno che ha il suo esordio in adolescenza, tra i 13 e i 14 anni, che colpisce in particolare il sesso femminile, e tipicamente si arresta dopo 10-15 anni 62 (Favazza & Rosenthal 1993; Simeon & Favazza, 2001), probabilmente, in seguito al raggiungimento di una propria maturazione personale (Walsh & Rosen, 1988).

Tuttavia, può accadere che il problema si cronicizzi, diventando sempre più frequente ed intenso (Favazza, 1998; Favazza & Rosenthal, 1993), e può talvolta, anche se in modo non intenzionale, risolversi nella morte (Kehrberg, 1997).

Il tipico automutilatore è una femmina adolescente o un giovane adulto single, intelligente, proveniente dalla medio-alta borghesia (Darche, 1990; Favazza & Conterio, 1988).

L’effettiva incidenza del fenomeno sulla popolazione è difficile da accertare, in quanto molti studi hanno utilizzato campioni non appropriati, includendo sia soggetti suicidi, che borderline, oppure altri comportamenti autodistruttivi, come il self-poisoning, l’abuso di sostanze, ed altre forme indirette di autolesionismo (Walsh & Rosen, 1988).

 

 

PER APPROFONDIMENTI

Cerutti, R., Manca, M., Presaghi, F, & Gratz, K. L. (2010). Prevalence and clinical correlates of deliberate self-harm among a community sample of Italian adolescents. Journal of Adolescence.

Favazza A.R. (1996). Bodies under siege: Self-mutilation and body modification in culture and psychiatry (2nd ed.). Baltimore: John Hopkins University Press.

Favazza, A. R.(1989), Why patients mutilate themselves. Hosp Community Psychiatry, 40(2):137-45.

Favazza, A. R., Rosenthal, R. J.(1993), Diagnostic issues in self-mutilation. Hosp Community Psychiatry , 44(2):134-40.

Martorana G. (2009). Analisi descrittiva del comportamento di autoferimento in una popolazione non clinica. Indagine esplorativa attraverso internet. Rivista di Psichiatria, 44, 3: 179-190.

Menninger, K. (1938). Man against himself. New York: Harcourt Brace.

Muehlenkamp, J. J.(2005), Self-Injurious behavior as a separate clinical sindrome. American journal of orthopsichiatry , Vol.75, n°2, 324-333.

Richard, B. (2005), Les comportements de scarification chez l’adolescent.

Neuropsychiatrie de l’enfance et de l’adolescence, 53 134–141.

Strong, M. (1998), Un urlo rosso sangue. Edizioni Frassinelli 1999. (tr. It. di “A bright red scream” di Marilee Strong, 1998)

Yates, T. M. (2004), The developmental psychopathology of self-injurious behavior : Compensatory regulation in posttraumatic adaptation . Clinical Psychology Review 24 , 35–74.

Cerca nel sito

Facebook

Disclaimer

Alcune delle immagini contenute in questo sito sono immagini già pubblicate altrove su internet. Se dovesse essere pubblicato materiale protetto da copyright non esitate a contattarci e provvederemo immediatamente a rimuoverlo. Tutti i contenuti presenti in questo sito sono prodotti allo scopo di diffondere la cultura e l'informazione psicologica. Non possiedono quindi alcuna funzione diagnostica e non possono sostituirsi ad un consulto specialistico.

 

Dove trovarmi

Ricevo previo appuntamento presso
il Centro Clinico Spezia Salute,
sito in via Carducci n.10 - 19126 - La Spezia (SP) 
Tel. 00 39 340 40 94 240 
Skype contact: giuma7786
mail: giuseppe.martorana@sibric.it
PEC: giuseppe.martorana.414@psypec.it

Attività

  • Consultazione e psicoterapia con adolescenti, giovani e adulti
  • Consultazione e Sostegno alla Genitorialità
  • Ricerca e supporto sui comportamenti autolesionistici
  • Progettazione di interventi di comunità
  • Formazione presso Enti privati e pubblici
  • Valutazione Psicologica

Free Joomla! template by L.THEME